Migranti, corte Ue sta con Roma: relocation è giusta
La Corte di giustizia Ue ha respinto i ricorsi di Slovacchia e Ungheria contro le 'relocation' dei richiedenti asilo da Italia e Grecia. Nella sentenza i giudici spiegano che "il meccanismo contribuisce effettivamente e in modo proporzionato a far sì che la Grecia e l'Italia possano far fronte alle conseguenze della crisi migratoria del 2015".
Slovacchia e Ungheria, che nel 2015, in Consiglio avevano votato contro la misura temporanea (come Repubblica Ceca e Romania) avevano chiesto alla Corte di giustizia di annullarla, sia per motivi intesi a dimostrare che la sua adozione era viziata da errori di ordine procedurale o legati alla scelta di una base giuridica inappropriata, sia perché non idonea a rispondere alla crisi migratoria, né necessaria a tal fine. Nel procedimento davanti alla Corte, la Polonia è intervenuta a sostegno della Slovacchia e dell'Ungheria, mentre Belgio, Germania, Grecia, Francia, Italia, Lussemburgo, Svezia e la Commissione europea sono intervenuti a favore del Consiglio Ue. Con la sua odierna sentenza, la Corte ha respinto integralmente i ricorsi proposti da Slovacchia e Ungheria.
"La solidarietà non è a senso unico. Ora bisogna andare avanti con i ricollocamenti e con le procedure d'infrazione" avviate, anche in seguito alle pressioni dell'Europarlamento, "contro chi non rispetta la decisione della Commissione". Così il presidente del Pe Antonio Tajani ha accolto la sentenza con cui la Corte Ue ha respinto i ricorsi presentati da Slovacchia e Ungheria. "Siamo soddisfatti. Non avevamo mai avuto dubbi" sulla legittimità della decisione presa a Bruxelles.
"Pacta sunt servanda, gli impegni presi vanno rispettati" ha poi detto Tajani. Il quale ha ricordato il ruolo svolto dal Pe nel sollecitare l'apertura di procedure d'infrazione nei confronti di quei Paesi che non hanno finora accettato di accogliere i rifugiati arrivati in Italia e Grecia in base al piano messo a punto dalla Commissione europea. Del tema migranti Tajani ha parlato questa mattina anche nel corso di una conferenza sulle priorità della politica europea rispetto alle elezioni che si svolgeranno nella primavera del 2019 per il rinnovo dell'Europarlamento.
"La Corte di giustizia Ue ha confermato la validità dello schema dei ricollocamenti. E' tempo di lavorare nell'unità e attuare in pieno la solidarietà". Così il commissario Ue Dimitris Avramopoulos, su Twitter, commenta la sentenza, con cui la Corte Ue ha respinto i ricorsi di Ungheria e Slovacchia contro il meccanismo di ridistribuzione dei richiedenti asilo da Italia e Grecia.
"Ad agosto in Italia c'è stato un calo dell'81%" degli arrivi di migranti rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. "E c'è stato un calo del 66% rispetto a luglio", ha dichiarato il commissario europeo Dimitris Avramopoulos. Per il dibattito sulla revisione del regolamento di Dublino "ci sentiamo incoraggiati dalla sentenza della Corte di giustizia Ue" sui ricollocamenti "e continueremo a lavorare per adottare un nuovo Dublino, più giusto rispetto a quello precedente. Penso che entro fine anno saremo pronti a presentare una proposta completa", ha aggiunto il commissario.